Il Seabin è un cestino in grado di raccogliere dall’acqua circa 500 Kg di rifiuti galleggianti all’anno, incluse plastiche, microplastiche e microfibre, che viene posizionato nell’acqua di porti turistici, darsene, yacht club e porti commerciali in un “punto di accumulo”, ovvero dove venti e correnti tendono a far depositare i rifiuti. Grazie all’effetto creato dalla sua pompa, riesce a filtrare 25.000 litri di acqua all’ora catturando e trattenendo al suo interno tutti i detriti galleggianti che saranno poi rendicontati, differenziati e conferiti alle autorità preposte.
Le altre due tecnologie sono: Trash Collec’Thor, un dispositivo anch’esso installato nei porti, nei punti di accumulo, in grado di catturare fino a 1,5 tonnellate di rifiuti all’anno, incluse le microplastiche. Infine, il Pixie Drone: un drone guidato grazie al telecomando a distanza di 500 che, navigando, è capace di intercettare per ogni missione, fino a 60 Kg di macro rifiuti che si trovano nello specchio acqueo.
Grazie alla soluzione “made in Italy” brevettata da T1 Solutions, azienda italiana partner di LifeGate, potremo dotare porti, diportisti e pescherecci di un kit di spugne in grado di prevenire ed assorbire gli idrocarburi in modo più efficace ed efficiente di altre soluzioni presenti in questo settore. Infatti, queste spugne sono riutilizzabili fino a 200 volte, idrofobe al 95% e oleofile al +99% , consentendo di recuperare, grazie agli strumenti posizionati nei porti, fino al 100% degli idrocarburi che finiscono in acqua. Ogni chilo di queste “spugne magiche”, nel suo ciclo di vita, è capace di assorbire fino a 6.000 litri di idrocarburi.
Grazie ad un pratico e comodo kit, potranno quindi essere utilizzate in barca per pulire le acque di sentina e per le attività di manutenzione del motore ed in porto per prevenire e raccogliere ogni singola goccia che finisce in mare, spesso durante il rifornimento delle barche.
Il ripristino di ecosistemi marini ha un ruolo fondamentale nell’adattamento e mitigazione agli impatti del cambiamento climatico.
La Posidonia oceanica e la Cymodocea nodosa , sono piante marine presenti nel Mar Mediterraneo, fondamentali per il suo ecosistema tanto da essere protette.
Da una parte forniscono servizi ecosistemici essenziali per la salute e la vita nel mare ma anche per difendere le coste dall’erosione, dall’altra rappresentano un indicatore sulla qualità delle acque marine costiere. In tutto il Mediterraneo, purtroppo, le praterie di posidonia e di cymodocea sono minacciate gravemente, ripristinarle è quindi fondamentale per tutelare il nostro mare.
Le ostriche piattesono in grado di aggregarsi e formare strutture tridimensionali aumentando la complessità dell’habitat e promuovendo la biodiversità; in quanto contribuiscono al sequestro del carbonio e, come filtratori, aiutano a tenere pulita l’acqua del mare. Inoltre, rappresentano un’importante fonte di cibo e la loro coltivazione è una delle attività più sostenibili dell’economia del mare. Non ultimo, sono considerate ottimi alleati naturali contro l’attecchimento delle specie aliene contribuendo così alla ristorazione dell’habitat marino.
Il 70% dei rifiuti marini si deposita sul fondale, oltre il 77% di questi rifiuti è costituito da plastica. Per questo LifeGate promuove le missioni di raccolta dai fondali per far emergere, letteralmente, il problema dell’inquinamento dei nostri fondali marini.
LifeGate realizza con successo da qualche anno le missioni di raccolta in collaborazione con team di subacquei professionisti, capitanati da un biologo marino.
In fondo al mare si trovano i rifiuti più pesanti e spesso più nocivi per l’ecosistema: dalle plastiche alle reti abbandonate, dai copertoni a vecchi motori e boe. Purtroppo, abbiamo trovato persino lavatrici, motorini e vecchi televisori che dopo decenni, rilasciano ancora in mare diverse sostanze nocive per l’ecosistema.